GHEPPIO - FALCO TINNUNCULUS
Questo bellissimo falco, il più comune della fauna europea, è da anni il soggetto di un programma sperimentale di reintroduzione da parte dell’Oasi. Vogliamo dare uno scopo ai moltissimi esemplari che giungono a tutti i Centri di Recupero, feriti in modo irrimediabile, e che quindi non possono tornare in libertà. Questi soggetti vengono quasi sempre soppressi, pur essendo spesso in grado di riprodursi.
La tecnica impiegata per i rilasci è quella dello hacking, messa a punto nel Medioevo dai falconieri che avevano osservato il comportamento degli uccelli predatori, quando lasciano il nido.
In questa fase i giovani, pur abili al volo, non sono ancora in grado di procurarsi il cibo da soli. Provvedono quindi i genitori, portando quotidianamente prede in prossimità del nido, finché i piccoli, guidati dall’istinto, imparano ad essere indipendenti.
Le innumerevoli operazioni di reintroduzione, messe in atto in ogni parte del mondo (con un successo complessivo del 70%), hanno dimostrato che i giovani rilasciati così hanno all’incirca le stesse probabilità di sopravvivenza dei piccoli nati in natura, e molte più probabilità, sorprendentemente, di esemplari adulti liberati. Una ricerca effettuata dalla LIPU nel 1992 ha dimostrato che, a un anno dal rilascio, la sopravvivenza dei soggetti, recuperati e apparentemente di nuovo adatti alla vita selvaggia, non superava il 5%.
Nei cinque anni, da quando abbiamo iniziato i rilasci (mediamente 7-8 esemplari all’anno), la specie è diventata progressivamente molto comune, non solo nei dintorni dell’Oasi,ma per un raggio di almeno c.8 km.